Pompa di calore: quanto risparmi e perché conviene
Ma quanto mi costa una pompa di calore?
Conviene davvero una pompa di calore rispetto a una caldaia?
Sappiamo bene che orientarsi tra caldaie e pompe di calore non sia semplice, specialmente se non si è tecnici del settore.
Con questo articolo cerchiamo di rispondere in modo chiaro e concreto alle tante domande che spesso riceviamo, per aiutare a capire perché scegliere questa tecnologia porta vantaggi economici reali nel tempo.

Perché scegliere una pompa di calore se costa di più?
Spessissimo ci viene posta questa domanda ed è comprensibile perché oggettivamente gli impianti con pompa di calore costano di più della classica caldaia da sostituire.
Non bisogna però fermarsi solo al presente e ragionare anche su quello che sarà il nostro futuro e quanto potremmo consumare con un sistema piuttosto che con un altro.
Le domande frequenti e l'importanza dei calcoli
Naturalmente arrivano le altre domande:
mi conviene anche se non ho i pannelli solari? Se ho i radiatori?
Se non ho il cappotto?
Purtroppo (forse) per noi siamo anche ingegneri e non possiamo dare delle risposte solo qualitative, ma dobbiamo dimostrare quello che diciamo con dei calcoli e dei numeri.
Energia elettrica contro metano: il confronto numerico
Il consumo di una pompa di calore si determina da un parametro che si chiama COP, cioè il rapporto tra quanta energia termica può fornire rispetto a quanta energia elettrica consuma.
Eh ma l’energia elettrica costa tantissimo….!
Questa è l’affermazione immediata che riceviamo sempre a questo punto del ragionamento.
Oggi l’energia elettrica, tra tasse, servizi di rete etc. escludendo i fornitori più “furbi”, costa non più di 0,30 €/kWh.
Un metro cubo di metano costa almeno 1,30 € o più.
Quindi? Cosa ci conviene?
Così non lo possiamo ancora dire perché stiamo confrontando, come si dice in questi casi, le mele con le pere.
Un metro cubo di gas porta ca. 10 kWh di energia termica quando brucia all’interno di una caldaia.
Una pompa di calore ci fornisce un numero di volte di energia termica per ogni kWh elettrico consumato pari al coefficiente COP di cui abbiamo parlato sopra.
Un kWh di energia termica fornito da una caldaia costa quindi 1,30 €/10 kWh = 0,13 €/kWh
Lo stesso kWh di energia termica fornito da una pompa di calore costa 0,30 € / COP, quindi il pareggio di costo tra una pompa di calore e una caldaia avviene quando il COP è pari a 0,30/0,13 = 2,3.
Il valore del COP e quando conviene
E quando è che il COP è pari a 2,3?
Questo coefficiente è variabile e dipende dalle condizioni di esercizio della pompa di calore che appunto, lo dice il nome, pompa del calore da una fonte fredda a una calda contrariamente a quello che farebbe la trasmissione del calore normalmente in natura.
Come può essere semplice intuire questo COP (che è praticamente il grado di efficienza di una pompa di calore) sarà sempre più alto quanto più è alta la temperatura della fonte fredda, nel nostro caso la temperatura dell’aria esterna, e quanto più bassa è la temperatura della fonte calda, che nel nostro caso è la temperatura dell’acqua dell’impianto che vogliamo scaldare.
Cioè se fuori fa più caldo l’efficienza della nostra pompa di calore aumenta e viceversa peggiora quando fa più freddo.
Ad esempio scaldare un impianto a pavimento, che funziona a 35°C, sarà più facile che scaldare i radiatori che hanno bisogno di una temperatura più alta per funzionare.
Il COP in pratica, numeri reali e convenienza
Ok, tutto chiaro spero.. ma torniamo alla domanda di prima.
Quando il COP di una pompa di calore è pari a 2,3, cioè quando una pompa di calore consuma (in euro) come una caldaia?
In pratica, non considerando le marche top di gamma ma rimanendo su macchine normali di mercato, il COP di 2,3 si raggiunge quando fuori la temperatura è sotto lo zero e vogliamo mandare 50°C nei radiatori.
Questa è una temperatura che spesso è sufficiente per tenere calda la nostra casa, se le portate nell’impianto sono corrette, e quindi stiamo dimostrando che la caldaia riesce ad essere conveniente come una pompa di calore solo quando questa sta facendo la sua fatica massima.
In un normale periodo invernale, quando per esempio fuori ci sono 7°C e ai nostri radiatori bastano 40°C per tenere calda la casa, il COP diventa anche pari a 4 e scaldare la casa con una pompa di calore costa praticamente la metà che farlo con una caldaia.
E non stiamo considerando i casi in cui sia presente anche un impianto radiante a pavimento o un impianto fotovoltaico ad esempio.
Tutte situazioni che migliorano ancora la nostra efficienza.
Non dimentichiamo poi che ormai l’esigenza di raffrescare una casa è spesso necessaria come quella di riscaldarla e con una pompa di calore possiamo fare entrambi i lavori con una macchina sola.
La conclusione, convenienza reale e diagnosi energetica
Insomma, il costo di investimento iniziale è sicuramente più alto, ma anche i risparmi successivi sono notevoli.
Per valutare la convenienza di un sistema piuttosto che un altro è assolutamente opportuno eseguire una diagnosi energetica e non improvvisare.
Rinunciare a priori a trasformare il proprio impianto con una pompa di calore è però una cosa (come abbiamo dimostrato con i numeri) proprio da evitare.
A cura di Ing. Bruno Tommasini
Scegliere una pompa di calore significa guardare oltre il costo iniziale e considerare i benefici concreti sul lungo periodo.
Ogni situazione abitativa ha caratteristiche specifiche.
Per capire davvero la soluzione migliore per te è importante partire da una diagnosi energetica accurata.
Vorresti sapere quanto risparmio puoi ottenere con la pompa di calore nella tua casa?
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Siamo a disposizione per valutare insieme la soluzione più adatta alla tua realtà.